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Pellico 3

  • Immagine del redattore: Giulia Alice
    Giulia Alice
  • 11 set
  • Tempo di lettura: 1 min

Via Silvio Pellico 3, Milano


Dopo esserci divertite a sperimentare, tra aperitivi, degustazioni e tour tra laboratori storici era arrivato il momento di portarvi con noi in un’esperienza di fine dining davvero indimenticabile.


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Guido Paternollo è uno chef che può vantare oltre a un talento indiscutibile, una storia affascinante, che dall’ingegneria lo ha portato prima nella cucina di Enrico Bartolini, poi tra i fornelli parigini e infine a Milano, proprio da Pellico 3, tra le mura del Park Hyatt Milano.


La sua è una cucina che vuole e riesce ad essere innanzitutto buona, ma anche equilibrata, elegante, attenta. Una cucina che vuole prendersi cura dei commensali e anche viziarli un po’.

Il suo stile si fa influenzare da ciò che sta dentro ma soprattutto dagli incontri e dalle esperienze concrete che fa fuori dalla cucina, dagli ingredienti che scopre e dai piatti che assaggia.

Osserva e studia le tendenze gastronomiche, ma si lascia influenzare solo da quello che gli piace davvero, da ciò che lo appassiona, e così riesce a restare unico, imprevedibile.

Cenare da lui significa davvero fare un’esperienza che non ha paragoni.


Ma perché una cena tra Buone Forketters da Pellico 3 è diversa da una cena come le altre?

Perché scegliamo menu che ci piacciono, brigate e chef di cui conosciamo il valore, certo.

Perché ci siete voi, che siete sempre diversi e indirizzate il verso della serata. Naturalmente.

Ma ciò in cui crediamo davvero è il potere di chef come Guido Paternollo, che si siedono tra noi e ci raccontano il loro mondo, che tanto ci incuriosisce e ci fa gola. Letteralmente.


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